Area Archeologica di Madonna della Cona

L'area archeologica fu scoperta nel 1961 nei pressi del Ponte Messato di località Madonna della Cona, a circa tre km ad ovest del centro storico. Nel marzo del 2000, in occasione della costruzione della Variante Anas alla S.S. 80, iniziarono una serie di campagne di scavo, che si conclusero nel 2012, che dettero luogo a straordinari rinvenimenti. Le strutture emerse sono relative ad una estesa area sepolcrale frequentata in un ampio arco cronologico che va dal IX sec. a.C. fino al III d.C. L’estesa ed originaria necropoli ad inumazione dell’Età del Ferro sarà ripresa in continuità di culto dai romani verso la fine del II sec. a.C.  con la costruzione di un grande tempio su alto podio alle porte di Interamnia (o Interamana) Praetut(t)iorum. Nell’età Giulio-Claudia il rito funebre diverrà incineratorio fino ai primi decenni del II sec. d.C., allor quando sotto la spinta della prima cristianità si tornerà a seppellire in fosse con protezioni “alla cappuccina”. 

Il nucleo forse originario, localizzato nei pressi del fosso sul torrente Messato, ha restituito monumenti funerari cosiddetti a circolo di pietre, del tipo Campovalano, con ricchi corredi databili tra il IX e VI sec. a.C. La necropoli romana è allineata lungo il margine a monte della Via per Roma (l’interamnium vorsus o Via Caecilia, più probabilmente diverticolo della Via Caecilia). Lungo l’antica strada son ben riconoscibili le strutture  di mausolei a basamento quadrato con rivestimento di blocchi e lastre di travertino. Il mausoleo più importante è quello di Sex.(tus) Histimenni.(us)  delimitato sul fronte strada da cippi con iscrizioni dedicatore e nei pressi del quali fu rinvenuta la statua funeraria a grandezza naturale (togato acefalo di cultura tardo repubblicana).

La necropoli a rito incineratorio ha restituito numerosi resti ossei lavorati bruciati di letti funebri finemente intagliati, di cultura e gusto ellenistici.